Pubblicato il 11/04/2018 su facebook: vai al post per ulteriori commenti
Tutti gli "esperti" si affannano a dipingere il quadro macroeconomico di ieri, di oggi e di domani per perimetrare il miglior portafoglio che un investitore dovrebbe avere (per il prossimo paio di mesi, ritengo mediamente), tenuto conto delle "varie variabili". C'è l'affollamento delle interviste di Class CNBC per la vetrina del Salone del Risparmio, in questi giorni.
Sono ormai noto da anni, soprattutto su Linkedin, per le mie prese di posizione in merito. Pochi, e parlo dei più grandi Gestori al mondo, ci azzeccano, purtroppo, qualcosa o un granché (mi riferisco alla media di scostamento dai vari indici di riferimento della gestione attiva, cioè della c.d. creazione di alpha, in periodi congrui, da parte proprio dei Gestori). Ci sono persino Consulenti Finanziari che affermano di essere capaci a costruire portafogli inaffondabili e capaci di accarezzare la voglia degli investitori di guadagnare mentre sale e non perdere mentre scende...
Purtanto il main stream mediatico non cambia. Direi anzi che il condizionamento aumenti e la consapevolezza continui a diminuire. Parlo in questo caso dei miei colleghi che si abbeverano ai road-show delle varie case di gestione ai vari story-telling che servono, in fondo, purtroppo, solo, ad aver qualcosa da dire agli investitori che di story-telling si nutrono, evidentemente.
Insomma è lo story-telling (trad: "storielle") quello che conta? Non impostare (e capire) asset allocation di lungo periodo che necessitano, talvolta, anche di un decennio di "recovery period" prima di vedere il livello precedente dell'HWM del proprio capitale? Non capire che è il mercato che restituisce i rendimenti e non l'abile lingua dei (o degli...) "sales"?
https://www.facebook.com/.../a.16488.../2032551590351105/...
Vi regalo, in fondo al post, il link all'ultima "Guide to the Market" di JPMorgan. Riflettendo sul fatto che le valutazioni del P/E prima del 2008 erano sotto la media (foto). E purtanto il drawdown fu di oltre il 50% per il mercato azionario americano. Non mi risulta ci siano stati, all'epoca, i super gestori che abbandonarono per tempo ed in massa l'asset class. Stessa cosa nel 2000/2001 quando i fondamentali erano, per converso, chiaramente sopravalutati. Qualcuno pensa la prossima volta sarà diverso? (Nel senso che qualcuno se ne accorgerà per tempo e venderà, tutto o quasi, prima dello storno?)
https://www.linkedin.com/.../i-profitti-aziendali-vanno.../
Le mie sono solo riflessioni. Le storielle prevarranno sempre. Ovviamente.
https://am.jpmorgan.com/.../guide-to-the-markets/viewer